Clamoroso: Nike interrompe la sponsorizzazione di Jannik Sinner dopo la finale degli US Open 2025

A soli dieci minuti dalla sua sconfitta nella finale degli US Open 2025 contro Carlos Alcaraz, una notizia shock ha scosso il mondo del tennis e dello sport internazionale: Nike ha annunciato l’interruzione immediata del contratto di sponsorizzazione con Jannik Sinner.

La decisione, giunta in maniera improvvisa e inaspettata, ha lasciato sbalorditi tifosi e addetti ai lavori. Secondo quanto trapelato, le ragioni non sarebbero legate soltanto alla dolorosa sconfitta subita in finale, ma anche alla rivelazione fatta dallo stesso Sinner in diretta televisiva, quando il tennista altoatesino ha ammesso pubblicamente la sua relazione con la modella danese Laila Hasanovic.

La scelta di Nike ha sollevato immediate polemiche. In Italia, i tifosi hanno reagito con rabbia, accusando l’azienda di aver abbandonato troppo rapidamente un campione che negli ultimi anni ha rappresentato un simbolo dello sport azzurro. Sui social, gli hashtag a sostegno di Sinner sono diventati virali in poche ore, mentre centinaia di commenti criticavano la decisione come “affrettata” e “ingiusta”.

La stampa, invece, ha colto l’occasione per sottolineare con ironia la durezza della situazione: “Sinner non ha perso soltanto in campo, ma anche un contratto multimilionario”, titolavano diversi giornali internazionali.

Poco dopo, lo stesso Sinner ha rotto il silenzio. In un messaggio diffuso attraverso i suoi canali ufficiali, il campione azzurro non ha nascosto la propria amarezza, ma ha parlato con fermezza: “Lo sport è fatto di vittorie e di sconfitte. La mia vita privata non dovrebbe mai diventare un motivo per giudicare la mia carriera. Continuerò a lottare sul campo e a rappresentare con orgoglio i miei tifosi e il mio Paese.”

Parole che, secondo indiscrezioni, avrebbero già fatto riflettere i vertici di Nike, tanto che non sono esclusi ripensamenti o chiarimenti nei prossimi giorni.

La vicenda apre un dibattito più ampio sul rapporto tra vita privata e carriera professionale degli atleti. Molti osservatori sottolineano come le aziende sponsor spesso pretendano un controllo eccessivo sull’immagine dei propri testimonial, dimenticando che si tratta innanzitutto di persone, non soltanto di brand viventi.

Per Jannik Sinner, questa potrebbe trasformarsi in una sfida ancora più grande: non solo riconquistare il titolo sul campo, ma anche dimostrare che la sua immagine e la sua carriera non dipendono da un logo. E chissà che proprio da questa rottura non possano aprirsi nuove opportunità di collaborazione con marchi pronti a sostenerlo senza condizioni.

Quel che è certo è che la storia non finisce qui. La finale persa contro Alcaraz sarà ricordata non solo per il tennis spettacolare, ma anche per uno degli episodi più controversi della carriera di Sinner. E i prossimi giorni diranno se Nike avrà davvero preso la decisione giusta — o se sarà costretta a rimpiangerla amaramente.

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