
Il mondo del tennis è stato scosso da uno scontro clamoroso tra due dei suoi protagonisti più grandi. Novak Djokovic, 24 volte campione Slam, ha rilasciato dichiarazioni esplosive accusando il numero 1 del mondo Jannik Sinner di aver fatto uso di metodi illeciti per sostenere la sua straordinaria ascesa e il dominio nel circuito ATP.
Parlando ai giornalisti dopo un allenamento a New York, Djokovic non ha usato mezzi termini:
“Il doping è un crimine imperdonabile nello sport, e chiunque vi sia coinvolto non merita di vincere. Se guardiamo alla storia, Andre Agassi ha ammesso l’uso di droghe e ha danneggiato la reputazione del tennis mondiale. Non possiamo permettere che simili ombre ricadano di nuovo sul nostro sport.”
Le sue parole hanno immediatamente fatto il giro del mondo, dividendo tifosi, analisti e colleghi, e accendendo una delle polemiche più dure degli ultimi anni.
Sinner, visibilmente furioso quando gli è stato chiesto delle accuse, non ha esitato a rispondere. Nel giro di poche ore, la stella italiana ha replicato con fermezza, pronunciando una risposta secca di 10 parole che sta già facendo il giro dei social:
“Vinco con il lavoro, non con le bugie — ricordatelo, Novak.”
La replica breve ma potente ha raccolto applausi dai suoi sostenitori, che hanno elogiato il 23enne per aver difeso la sua integrità contro quello che molti hanno definito un attacco gratuito. Dal canto loro, i tifosi di Djokovic hanno ribadito che le sue dichiarazioni miravano a proteggere la credibilità dello sport più che a colpire personalmente Sinner.
L’ATP non ha ancora commentato le parole di Djokovic, ma alcune fonti interne lasciano intendere che l’organizzazione potrebbe essere costretta a intervenire se le tensioni continueranno ad alimentarsi pubblicamente.
Ciò che è iniziato come uno scambio di accuse ora rischia di gettare un’ombra pesante sui prossimi US Open, dove entrambi figurano tra i favoriti al titolo. Con una rivalità già accesa in campo, questo nuovo capitolo fuori dal campo ha aggiunto un livello inedito a una delle narrazioni più avvincenti del tennis moderno.
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