Jannik Sinner e Jasmine Paolini lanciano una fondazione per sostenere gli orfani attraverso il tennis

In un annuncio emozionante a Milano, le stelle del tennis italiano Jannik Sinner e Jasmine Paolini hanno sorpreso il mondo dello sport presentando la Fondazione Italiana Borse di Studio Tennis per Orfani, un progetto umanitario nazionale con una missione chiara: offrire un futuro migliore ai bambini senza famiglia o che vivono in condizioni estremamente difficili, attraverso lo sport e l’istruzione.

L’iniziativa non punta soltanto a scoprire e coltivare giovani talenti tennistici, ma a garantire un sostegno completo a chi ne ha più bisogno. La fondazione si impegna infatti a fornire attrezzatura gratuita, campi di allenamento, preparatori personali e, soprattutto, un percorso educativo completo fino all’età adulta.

Paolini, visibilmente emozionata, ha spiegato così le motivazioni del progetto:

«Eravamo bambini con grandi sogni, ma qualcuno ci ha preso per mano. Ora tocca a noi fare lo stesso per quei bambini che non hanno nessuno a guidarli.»

Parole che hanno commosso i presenti, ricordando il lato più umano di uno sport spesso associato soltanto a trofei e competizioni.

Sinner, con lo stesso entusiasmo, ha sottolineato quanto le vittorie nella vita valgano più di quelle in campo:

«Un trofeo è bello, ma aiutare un bambino a rialzarsi e a credere in se stesso è cento volte più bello.»

L’annuncio è stato accolto come una delle iniziative più ispiratrici degli ultimi anni nello sport italiano. Entrambi i giocatori, già ammirati per i loro successi sul campo, sono ora elogiati per aver messo la loro popolarità al servizio di una causa che va ben oltre il tennis.

La visione della fondazione non si limita allo sport: combinando tennis, educazione e mentorship, Sinner e Paolini vogliono trasmettere valori come disciplina, resilienza e fiducia in sé stessi — strumenti capaci di cambiare la vita dei ragazzi, ben oltre i confini di un campo da gioco.

Con il sostegno della Federazione Italiana Tennis e di diversi partner filantropici già interessati, il progetto promette di diventare un modello di come lo sport possa trasformarsi in un ponte di speranza per i più vulnerabili.

Per Sinner e Paolini questo è solo l’inizio. L’obiettivo è chiaro: cambiare vite, un bambino alla volta.

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